Ciao,
io sono Stefano Gatti e questo è il terzo numero della newsletter LaCulturaDelDato: dati & algoritmi attraverso i nostri 5 sensi. Le regole che ci siamo dati per questo viaggio le puoi trovare qui.
Ecco i cinque spunti del terzo numero;
🖐️Tecnologia (data engineering). Di solito mi fido molto di chi oltre a dare consigli e proporre modelli ci investe anche (è “skin in the game” come dicono gli Americani). “Emerging Architectures for Modern Data Infrastructure” è redatto da Andreessen Horowitz, uno dei più grandi capital venture che investe in tecnologia cofondato da quel Marc Andreesen che ha creato il primo web browser grafico di successo della storia: Netscape per chi, vecchio come me, lo ha usato :-) . Ci si può perdere nel documento e nelle sue dense blueprint ma tutto è spiegato nel dettaglio con razionali ed evidenze non sempre facili da trovare altrove. Necessità di integrazione (Reverse ETL) e di collaborazione (Data Workspaces) sono i temi che risuonano più familiari ma ognuno troverà qualcosa su cui riflettere. E le data platforms di cui parlano nel finale non sono lo stesso concetto scontato che si sente raccontare troppo spesso in giro …
👀 Data Science. Affiancare immagini o brevi fumetti per visualizzare e spiegare in maniera semplice, senza banalizzare, un concetto complesso lo considero di grande valore. Per questo amo e uso, nonostante le mie pessime qualità grafiche, lo sketchnoting e i fumetti. Spesso quando si parla di data science ci si concentra sulle performance degli algoritmi ed in certi casi è importante. Ma nella maggior parte dei casi le due problematiche più diffuse sono la raccolta dei dati e la comprensione se esiste tra due fenomeni una effettiva “causazione” oppure si tratta di semplice correlazione. SketchExplanations lo fa molto bene e anche in maniera più semplice ed esaustiva del magnifico XKCD e del più sintetico Spurious Correlation.
👂🏾Organizzazione e cultura dei dati e algoritmi nelle organizzazioni. Da circa due settimane è stato pubblicato il 2022 AI Report redatto dallo Stanford Institute for Human-Centered Artificial Intelligence. E’ tra i miei tre report preferiti sull’argomento perché è molto data & kpi driven, tutto è trasparente e accessibile, è fatto da persone dalla competenze molto ben diversificate e copre tutti gli ambiti dell’AI. Sono da leggere con attenzione tutte le 230 pagine del report, se avete poco tempo andate qui, se ne avete pochissimo i takeaways di pag.3 sono già “tanta roba”. L’ho inserito in questa sezione perché la parte 4, “the economy & education”, offre informazioni uniche per chi, dentro le organizzazioni, deve lavorare e investire con data-experts.
👃Investimenti in ambito dati e algoritmi. Sempre nel poliedrico 2020 AI report, nella parte 4, emergono due trend interessanti che possono aprire scenari differenti per il futuro degli investimenti nel settore dell’AI. Da una parte il valore degli investimenti privati in aziende AI-driven è più che raddoppiato nel 2021, rispetto al 2020, attestandosi a 93,5 miliardi di dollari. Dall’altro il numero delle aziende, in questo ambito, che hanno ricevuto il primo investimento, è sceso nel 2021, per il terzo anno di fila. Primi segnali di rallentamento, di consolidamento (peraltro visibile su più largo spettro) o si può leggere qualche altra tendenza?
👅Etica & regolamentazione & impatto sulla società. Quando si parla di etica è difficile passare dai principi di base a strumenti pratici che si possono calare nei team di sviluppo software che realizzano i progetti. Thoughtworks ha messo a disposizione di tutti un Responsible tech playbook, che raccoglie strumenti, fatti dalle migliori organizzazioni che in giro per il mondo cercano di innovare in questo ambito, molto pratici, graficamente fatti molto bene. A me sono piaciuti particolarmente Ethical OS, Data Ethics Canvas e Tarot Cards of Tech: e a voi?
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