Ciao,
io sono Stefano Gatti e questo è l’ottavo numero della newsletter LaCulturaDelDato: dati & algoritmi attraverso i nostri 5 sensi. Le regole che ci siamo dati per questo viaggio le puoi trovare qui.
Prima di andare agli argomenti di oggi vi chiedo 90 secondi per rispondere a queste 5 brevi domande su come migliorare il nostro viaggio insieme. Me li dedicate?
Ecco i cinque spunti dell’ottavo numero:
🖐️Tecnologia (data engineering). Scrivere è un fattore chiave per aver impatto soprattutto nelle grandi organizzazioni. Scrivere è difficile per molti software e data engineer. Questa è la sintesi estrema di un bellissimo post di Heinrich Hartmann che ha scritto i suoi suggerimenti per riuscire a farlo mettendoci dentro tutta la sua esperienza e le sue difficoltà di software engineer. Avere qualcosa da dire, conoscere la propria platea e prendersi il giusto tempo sono alcuni dei consigli che fornisce ma c’è molto altro nel post. Avendo da poco finito di scrivere un libro ritengo di grande valore anche le pratiche che suggerisce nello scrivere un testo strutturato. Potrebbe sembrare un ossimoro avere inserito questo spunto all’interno dell’area tecnologica ma non lo è. Anche per chi scrive codice, con l’avanzare degli anni … e della tecnologia, è sempre più importante avere relazioni di impatto con i propri colleghi e team e la scrittura è uno degli strumenti, ancora oggi, migliori.
👀 Data Science. Misurare in maniera precisa e dinamica, lungo tutto il suo ciclo di vita, il successo di un prodotto non è affatto facile. A volte i team di data scientist non hanno la sufficiente conoscenza del prodotto e di come viene utilizzato dai clienti per definire le metriche e monitorarle con successo. Non sempre questo viene compensato con un’adeguata sinergia con i team di sviluppo prodotto. In questo articolo il team di datascience di Shopify racconta molto bene i passaggi per farlo con efficacia. Il punto centrale su cui mi ritrovo particolarmente è la separazione tra i kpi degli utilizzatori del prodotto e i kpi del prodotto stesso.
👂🏾Organizzazione e cultura dei dati e algoritmi nelle organizzazioni. Sul tema dei cambiamenti organizzativi all'interno delle aziende innescate o accelerate dalla pandemia si è letto di tutto. I team dati sono stati tra quelli sicuramente più impattati. In questa indagine fatta negli Stati Uniti si evidenzia la prospettiva della C-Suite delle più importanti organizzazioni in maniera organica e ben strutturata. L'aumento degli investimenti in strumenti AI-driven, la caccia ai talenti e la loro “gestione”, il remote working e il continuous & online learning & re-skilling sono i temi centrali. Se si entra nel dettaglio, soprattutto sul remote working, emerge la prospettiva C-suite centrica che in questo momento storico potrebbe non essere allineata a quella delle risorse umane, soprattutto dei talenti data-expert …
👃Investimenti in ambito dati e algoritmi. Analizzare gli andamenti di titoli azionari attraverso l’uso di dati e algoritmi è un tema caldissimo da diversi anni. Ormai tutti gli hedge fund e i fondi di investimento li usano in diversi modi e con risultati non facili da misurare. In questo studio una piccola azienda di investimenti americana Sparkline Capital, che gestisce anche un ETF attivo, attraverso l’utilizzo di NLP e statistica cerca di correlare i dati dei brevetti al concetto di azienda (e quindi azione) innovativa. L’esercizio è interessante e se lo leggete tutto potete anche trovare il tentativo di desumere la forza di alcuni trend che ci interessano molto quali intelligenza artificiale, realtà virtuale, blockchain, social network & cloud computing. Ci sono altre osservazioni degne di nota nello studio e nella loro metodologia in genere. Resta un mio personale scetticismo su quanto i brevetti possano essere significativi in futuro in un mondo sempre più dominato dal software e dalla velocità di esecuzione.
👅Etica & regolamentazione & impatto sulla società. Il 23 Aprile scorso è stato pubblicato (non ancora approvato ma la pubblicazione è un primo segnale di accordo) il Digital Service Act europeo che si applica ai servizi digitali che agiscono come intermediari tra i cittadini dell’Unione e prodotti, contenuti o servizi. Si tratta, principalmente, delle piattaforme per gli acquisti online, dei social network o dei motori di ricerca. Non si tratta del Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale, che è da più di un anno in stato di bozza, ma questo atto ha un impatto anche sul mondo di dati e algoritmi. Per esempio tutti quei servizi che si rivolgono anche ai soggetti minori non potranno proporre contenuti pubblicitari mirati, basati sulla loro profilazione. E nemmeno si potranno proporre contenuti pubblicitari mirati a individui basandosi sulla profilazione di categorie speciali di dati che permettano di individuare soggetti fragili. In questo articolo trovate maggiori informazioni e approfondimenti specifici.
Se hai ulteriori suggerimenti e riflessioni sui temi di questo numero o per migliorare questa newsletter scrivimi (st.gatti@gmail.com) o commenta su substack.
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Dimenticavo: ecco il link, come promesso ogni 4 numeri, dei link principali di ciascuna newsletter in inglese. Questa volta tutti i link dalle edizione 5 alla 8.
Alla prossima!
PS: Vi siete ricordati dei 90 secondi di consigli per migliorare il nostro viaggio?