Ciao,
sono Stefano Gatti e questo è il ventinovesimo numero della newsletter LaCulturaDelDato: dati & algoritmi attraverso i nostri 5 sensi. Le regole che ci siamo dati per questo viaggio le puoi trovare qui.
Ecco i cinque spunti del ventinovesimo numero:
👅Etica & regolamentazione & impatto sulla società. The man who explains Italy (and US with data): Francesco Costa
Francesco Costa, vice direttore de il Post, è la persona che negli ultimi 3 anni ha influenzato più positivamente il mio modo di leggere le informazioni che arrivano dai giornali sulla società e sulla politica. Mi ha fatto toccare con mano come anche i giornalisti possano usare bene i dati per spiegare bene cosa sta succedendo attorno a noi. Poi Francesco è anche “bravissimo”, come dice Luca Sofri direttore del Post, e riesce a usare le parole, l’ironia e anche l’umiltà per rendere accattivante quasi qualunque argomento. La sua capacità di spiegare bene e in maniera semplice le cose ed usare con molta attenzione i dati, verificarli e correggersi, quando sbaglia, lo rendono una star e un data-lover ad honorem. La sua rassegna stampa mattutina, molto particolare, Morning fornisce un punto di vista unico e originale su quello che sta succedendo. Ti confesso di non essermi perso neppure un minuto delle attuali 332 puntate. Francesco ha fatto tanto altro negli ultimi anni perché è anche un profondo conoscitore degli Stati Uniti che ha saputo raccontare in diversi formati, tra cui l’ultimo libro California, molto ricco di dati e relative analisi. A celebrarne le capacità la scorsa settimana è uscito un articolo molto bello del NewYorker, scritto decisamente bene, che lo racconta così:”Costa, who began as an outsider blogger and podcaster, has been credited as a modernizing influence on the role of the reporter in Italian civil society”. Francesco Costa, insieme a Luca Sofri, stanno portando avanti un’esperienza molto importante al Post che va oltre le loro capacità personali. Stanno creando infatti un ecosistema di giornalisti giovani e bravi, amanti di scienza e dati. Tra questi per esempio Isaia Invernizzi, quello dell’indagine data-driven sulle morti in eccesso a Bergamo durante la prima ondata Covid. Tutti giovani con grande capacità di raccontare storie, anche attraverso meravigliosi podcast e con un fact-checking maniacale. Se sei un data-lover non puoi ignorare quello che stanno facendo in Italia e che sta avendo un eco in tutto il mondo!
🖐️Tecnologia (data engineering). A quick journey in 25 useful python libraries
Ho assistito al talk dal vivo all’ultimo Pycon Italia e l’ho trovato molto efficace. In 30’ Danilo Abbasciano presenta 25 librarie Python molto utili evidenziandone, da esperto programmatore quale è, tutte le caratteristiche che ti faranno risparmiare giorni di lavoro se sai della loro esistenza. Poi ce ne sono alcune tipo Ascimatics e Colorama che non ti faranno risparmiare giorni ma che è un peccato non conoscere :-)
👀 Data Science. Soccermatics
Se sei un data-lover e ami il calcio non puoi ignorare David Sumpter e il suo corso gratuito Soccermatics: modellazione matematica del calcio. Il corso è fatto molto bene e fornisce una vista completa sia dei dati necessari a fare analisi avanzata in ambito calcistico sia degli strumenti di visualizzazione e del tipo di librerie e modelli utili, il tutto con tanto codice Python di esempio.C’è anche un’area dedicata allo scouting (di giocatori) che a mio giudizio, insieme a quella della prevenzione degli infortuni (ma questa con gli adeguati sensori e relativi dati), rappresentano le due aree più interessanti di applicazione della datascience nel calcio. Il sito ha un approccio molto didascalico e utile anche se vuoi ripassare alcuni concetti di statistica e probabilità in un contesto accattivante come quello sportivo.
👂🏾Organizzazione e cultura dei dati e algoritmi nelle organizzazioni. Maslow's pyramid of Data Science
Il post che ha scritto Alberto Danese qualche giorno fa te lo suggerisco soprattutto se ti occupi di risorse umane in azienda o comunque devi fare selezione di data-expert all’interno del tuo team. Infatti sotto l’accattivante forma della piramide di Maslow della datascience Alberto descrive cosa serve realmente ad un data scientist per far bene il proprio lavoro. Non mi stupisce che alla base della piramide ci siano i dati e la loro accessibilità. Ma c’è dell’altro nel post che ti consiglio di leggere e tenerlo come check-list per evitare false aspettative e frustrazioni ai tuoi futuri datascientist.
👃Investimenti in ambito dati e algoritmi. Start-up accelerators: are they the real driving force for investment in the field of Artificial Intelligence?
In un momento in cui gli investimenti in start-up non early stage stanno calando vertiginosamente credo che lo scenario più interessante, per chi vuole vedere l’evoluzione dell’innovazione e degli investimenti in aziende AI-driven, sia quello degli acceleratori. Per questo oggi ti segnalo le 7 start-up emerse dal sempre molto selettivo batch estivo di AI-start-up di YCombinator, forse il più importante acceleratore al mondo. Due sono i temi principali emersi: prodotti ai-driven per migliorare le vendite e strumenti per aumentare la produttività degli sviluppatori. Non mi sorprende affatto perché in un tutti i settori le vendite sono diventate un aspetto sempre più importante con cui si valutano tutte le aziende e l’approccio efficace al cliente è diventato un aspetto critico di successo soprattutto quando l’attenzione del cliente è l’aspetto più scarso e importante. Peraltro la difficoltà di trovare talenti nel mondo tech sono uno degli aspetti che limita la crescita di quasi tutte le aziende al mondo. Per questo vale la pena vederle tutte e sette ma se hai poco tempo quella che mi ha colpito di più è Hello, un motore di ricerca per programmatori, che sul suo dominio e per l’inglese già compete con Google anzi per le prove che ho fatto è anche meglio. Se lo provi fammi sapere come la pensi dal punto di vista tecnico e se invece ci investi dimmelo ;-)
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