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Grazie Stefano per il link!

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Grazie a voi per gli splendidi spunti che mi (ci) date tutte le settimane ascoltando il vostro meraviglioso Podcast!

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Mi ha interessato molto lo spunto sull'occupazione, ed anche un po' rasserenato rispetto alle mie personali sensazioni. Vorrei però capire se in questi studi si tiene conto del fatto che i nuovi posti di lavoro generati siano in genere di qualificazione alta, cose che già sta determinando, mi pare, una notevole difficoltà di reperimento. Non è se il tasso di robotizzazione complessiva si alzasse si potrebbe andare incontro a grossi problemi?

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Ciao Paolo,

quello che scrivi effettivamente è il problema più grosso. La cosiddetta "riconversione" ad altri posti di lavoro è la sfida che l'uomo ha avuto ad ogni grossa trasformazione del mondo del lavoro. Per semplificare l'automatizzazione dell'agricoltura ha comportato lo spostamento della forza lavoro verso altre professioni. Iper semplificando una parte delle persone sono andate per esempio a lavorare nella catena di distribuzione dei beni (sono diventati/e cassieri e magazzinieri di Wallmart) o insegnanti con l'evoluzione del settore dell'educazione. Oggi abbiamo di fronte una sfida analoga per tipologia ma ignota nei suoi contenuti. Dovremo ma è veramente una previsione azzardata la mia da un lato rendere facili e accessibili le nuove professioni (per esempio semplificando tutto il mondo del software) e dall'altro ricorre a strumenti molto innovativi tra i quali forme efficienti di reddito di cittadinanza o meglio il reddito di formazione :-)

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