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Ciao,
sono Stefano Gatti e questo è il novantacinquesimo numero della newsletter LaCulturaDelDato: dati & algoritmi attraverso i nostri 5 sensi. Le regole che ci siamo dati per questo viaggio le puoi trovare qui.
Ecco i cinque spunti del novantacinquesimo numero:
👅Etica & regolamentazione & impatto sulla società. Visionary Vistas: Paolo Ciuccarelli's Macroscopes in Data Design
Presentati
Paolo Ciuccarelli. Formazione in architettura, professore di design, focus principale sulla rappresentazione dei dati, principalmente e storicamente visuale, ma - più di recente – non solo. Mi piace che siano le organizzazioni che ho fondato a parlare di me: il laboratorio di ricerca DensityDesign, avviato nel 2010 al Politecnico di Milano e il Center for Design avviato poco dopo essere approdato a Northeastern University, nel 2019. Il ‘movimento’ verso Boston non è stata una fuga, ma una espansione, guidata dalla voglia di esplorare nuove strade e situazioni, che hanno in effetti aperto ad una visione più ampia sui modi di progettare con i dati. Oggi mi interesso anche di ‘sonificazione’ e ‘fisicalizzazione’ del dato, e mi piace intrecciare le iniziative accademiche con quelle imprenditoriali, come The Visual Agency a Milano o la start-up ADA fondata a Boston con i colleghi di ingegneria meccanica, gestione dell’innovazione e ingegneria informatica per lo sviluppo di strumenti AI-driven a supporto dei processi di design.
Il mio ruolo tra 10 anni sarà ... (continua la frase come fossi GPT-10)
Ancora più che in passato – credo sia sempre stato, nel bene e nel male, il mio tratto distintivo – il mio ruolo sarà quello di creare le condizioni perché altri designer, più bravi di me, possano avere successo, lavorando sulla frontiera, dove dati e algoritmi si intrecciano con il design. Meta-design, più che design: creare le condizioni organizzative, i processi, gli strumenti, e i metodi affinché altri designer (umani e non-umani) possano progettare efficacemente e consapevolmente.
Quale è la sfida più importante che il mondo dei dati e algoritmi ha di fronte a sé oggi?
Rendere il dato realmente accessibile ai tanti portatori di interesse, più o meno attivi, ai meno esperti in particolare, per cui interesse e motivazione, ancora prima della comprensione, costituiscono una barriera. I dati e gli algoritmi sono ovunque, eppure spesso inutilizzabili, perché invisibili o incomprensibili, tanto nei loro meccanismi, quanto nelle potenziali implicazioni: impatto, e conseguenze, individuali e sociali. Il design può fare molto, dalle interfacce ai linguaggi, dalla mediazione dell’interazione uomo-macchina alla costruzione - appunto - di una cultura del dato. Solo un discorso più partecipato sui dati e gli algoritmi può portare ad esiti che siano socialmente vantaggiosi e sostenibili.
Segnalaci il progetto o la risorsa nel mondo dei dati di cui non potresti fare a meno …
Una risorsa open source, interamente sviluppata in Italia, nata da un laboratorio di ricerca – ancora DensityDesign - e abbracciata poi da realtà imprenditoriali e da una comunità ampia e motivata di sostenitori: RAW Graphs. Nasce come strumento di lavoro interno, progettato “da designer per designer”, per facilitare la realizzazione semi-automatica di un modello visuale non disponibile allora nella palette degli strumenti main stream - l’ormai noto Sankey diagram. Dal motto “solo i modelli che non sono disponibili in Excel” a piattaforma utilizzata ormai in molti ambiti da designer e non solo dall’editoria alla reportistica aziendale fino alle ONG che fanno advocacy attraverso i dati e anche da laboratori di ricerca universitari. Una risorsa che merita di essere sostenuta nella sua indipendenza.
PSS (Post Scriptum di Stefano): Confesso di essere emozionato nell’ospitare l’intervista di Paolo. Pur conoscendolo di “fama” da tanto tempo mi imbattei in un lavoro di Paolo solo nel 2012 quando lessi il suo breve saggio all’interno del libro forse più bello (e più pesante 🙂) che ho nella biblioteca: “Information Graphics”. Rileggendo il saggio in questi giorni sono ancora più consapevole quanto visionario fosse quello che scriveva Paolo più di 10 anni fa. Ci sono molti spunti, in questo saggio, che mi piacerebbe condividerti ma ne scelgo uno che più di tutti esprime l’essenza del suo pensiero: “...all’interno del laboratorio di ricerca sulla visualizzazione, che dirigo a Milano, DensityDesign i lavori più complessi di data-visualization sono chiamati visual macroscopes. Questo termine descrive le visualizzazioni come strumenti che consentono alle persone di vedere non l’infinitamente piccolo o l’infinitamente distante, come microscopi e telescopi, ma l’infinitamente complesso!”.
Paolo scrive troppo poco per quanto io amerei leggere da lui. Credo sia per quella qualità dei suoi scritti, l'esattezza, che Calvino fotografò magnificamente in Lezioni Americane. Quando lo fa non ti devi perdere nulla a cominciare da quello che scrisse l’anno scorso con Giorgia Lupi in “Data Memos” che ti avevo già condiviso.
👃Investimenti in ambito dati e algoritmi. Start-up of the Month November 2023: Osmo.ai
Come ogni mese, sfruttando la mia attività di monitoraggio di innovazione e investimenti a livello mondiale, ti segnalo una startup che ha particolarmente colpito la mia attenzione e che ha ottenuto finanziamenti a Novembre. Questa startup, che opera nel mondo dei dati e degli algoritmi, annovera nel suo team, o nelle sue attuali selezioni, numerosi esperti in questo campo.
A novembre, gli investimenti globali in Data & AI sono stati leggermente superiori rispetto alla media del 2023, nonostante una generale tendenza del mercato al ribasso. Su 461 startup ne ho etichettato il 16.0% (74 in totale) come 'data & algorithms', un punto percentuale sopra la media annuale. Tra queste ti segnalo Osmo.ai, una realtà emergente che mira a digitalizzare il senso dell'olfatto, aprendo nuove frontiere dell'intelligenza artificiale e della scienza olfattiva. Lanciata a gennaio 2023 con un finanziamento (Series A) di 60 milioni di dollari da parte di Lux Capital e Google Ventures, Osmo ha annunciato a novembre 2023 di aver ricevuto un ulteriore grant di 3,5 milioni di dollari dalla Bill & Melinda Gates Foundation per far progredire la sua piattaforma per scoprire e produrre composti che respingono, attraggono o distruggono gli insetti portatori di malattie per migliorare la qualità della salute umana e animale.
Osmo combina machine learning, scienza dei dati, psicofisica, neuroscienze olfattive, ingegneria elettrica e chimica in un approccio multidisciplinare alla digitalizzazione degli odori. Il lavoro di Osmo si basa su ricerche sull'olfatto che il team ha condotto presso Google Research, inclusa una ricerca del 2019 che ha usato reti neurali grafiche per prevedere l'odore di una molecola dalla sua struttura. Osmo sta già lavorando nel mercato degli aromi e profumi per creare una nuova generazione di molecole aromatiche migliori, più sicure e rispettose dell'ambiente. Con il tempo, l'azienda prevede di estendere le sue applicazioni alla salute pubblica e all'agricoltura, contribuendo a individuare precocemente malattie, tracciare pandemie, aumentare la produzione di cibo, prevenire il deterioramento degli alimenti e respingere gli insetti. Dato che l’olfatto e il gusto sono tra i sensi più difficili da digitalizzare, ritengo che Osmo.ai sia un progetto da tenere d'occhio.
👂🏾Organizzazione e cultura dei dati e algoritmi nelle organizzazioni. Navigating the AI Wave: Shaping the Future of Work!
L'argomento di oggi nella nostra newsletter è molto semplice 😀: il futuro del mondo del lavoro in un'era dove la generative AI cambia quotidianamente le nostre prospettive. Ritorno su questo tema trimestralmente, credendolo di grande interesse sia per me che per te... Tranquillo, come sai, sono un fervente sostenitore del pensiero socratico, ovvero del "sapere di non sapere". Quindi, non ti svelerò il futuro - cosa che al momento nessuno può fare - ma ti proporrò scenari e possibili evoluzioni come miglior modo di prepararsi ad esso.
Dato che LinkedIn è il social network per eccellenza del mondo del lavoro e dispone di dati estremamente interessanti, ti consiglio di leggere il loro "Future of Work Report", pubblicato ad agosto ma ancora attualissimo. Contiene molti dati interessanti, anche sul nostro paese. La cosa che mi ha colpito di più è che a livello globale il ruolo dell’insegnante è considerato fortemente migliorabile grazie alla generative AI che potrebbe influenzare quasi il 50% delle competenze del ruolo stesso. Questo mi sembra assolutamente normale, ma sorprendentemente assente dal dibattito sull’evoluzione della scuola italiana. Se cerchi uno scenario - anzi, cinque - sul mondo dell'educazione nel 2030, devi assolutamente scaricare e leggere lo studio di Holon IQ, la migliore azienda di ricerca in questo ambito. Non ti svelo tutti i 5 scenari, ma uno di questi è "Robo Revolution". Se sei italiano, non puoi perderti la slide 28, dove vengono riportate simulazioni della Banca Mondiale sul PIL che il paese potrebbe raggiungere se il livello minimo di istruzione (misurato in punti PISA) fosse di almeno 400 per tutti, o se fosse pari a quello medio finlandese. Peccato che il ROI (Return On Investment) della scuola sia molto lungo, ben più di un mandato elettorale...
Per avere il polso sulla percezione dei giovani, ti consiglio questo studio di eightroads.com, che ha intervistato 2000 giovani in 7 paesi europei, Italia purtroppo esclusa. Pur non essendo molto ampio, il panel ha fornito alcune considerazioni interessanti: alcune prevedibili, come l'importanza del "purpose" nella scelta dell'azienda, altre meno, come la preferenza per l'ufficio fisico e il neo-luddismo dei giovani svedesi nei confronti dell'AI.
Se ti interessa un'analisi più strutturata sull'impatto dell'evoluzione dei LLM e della Generative AI sulle diverse tipologie di lavoro, il report del World Economic Forum è molto dettagliato e ben strutturato.
Indipendentemente dalla velocità dell'impatto, questo ci sarà, anzi, si sta già manifestando, e non sarà facile da gestire. Specialmente nella prima lunga fase di adozione, credo che:
- nelle medio-grandi organizzazioni ci sarà grande bisogno di persone competenti, capaci di facilitare le scelte, formare l'intera popolazione aziendale e definire le strategie di adozione. E il numero di queste persone è e sarà purtroppo inferiore al necessario.
- le piccole aziende e i freelance saranno favoriti in questa fase, grazie alla loro maggiore agilità nel percorso di adozione, a patto che siano capaci di scegliere, in alcuni casi adattare gli strumenti al contesto giusto.
Tutto questo avverrà nelle aziende, sia che le strategie sull'AI siano guidate da un tecnico, come dovrebbe essere secondo
🖐️Tecnologia (data engineering). Unpacking Tech Innovations: Easy Integration, Personalized AI, and Lightweight Models
Ci sono tre aspetti, molto diversi tra loro, su cui ho lavorato o studiato ultimamente che influenzeranno, a mio giudizio, il mondo della tecnologia e che offrono una visione di un suo possibile futuro. In questa sezione, la più tecnica della newsletter, ti elenco questi aspetti, suggerendoti per ciascuno un approfondimento, se desideri saperne di più.
Il primo aspetto riguarda l'evoluzione e la crescente facilità d'uso delle piattaforme con interfaccia visuale, che consentono agli utenti di mappare e integrare facilmente diverse applicazioni senza bisogno di codice. Con l'aumento esponenziale del numero di servizi e sistemi da integrare, questi sistemi diventano sempre più una soluzione economica e interessante per un'ampia gamma di utenti e aziende. Se vuoi approfondire, guarda come, uno di questi, make.com (ex Integromat) facilita l'uso dei servizi di OpenAI.
Il secondo aspetto è purtroppo limitato a coloro che hanno l'abbonamento a Chat-GPT4 ed è relativo ai ChatGPTs. Sto utilizzando questa funzionalità da settimane e ho già creato una decina di ChatGPTs per risparmiare tempo in diverse attività. Non rappresentano un salto quantico rispetto a ChatGPT4 stesso, ma l'ambiente di configurazione offre una prospettiva su come potrebbe evolversi l'interazione (umana) con gli LLMs nel futuro, che non si limiterà solo ai prompt. Per un approfondimento molto più efficace di quello che ho descritto, ti consiglio vivamente il post di Simon Willison, dove tra i suoi tanti GPTs puoi provare il suo "dejargonizer", un ChatGPT che spiega tutti i termini tecnici in un articolo e lo fa in maniera ricorsiva!
Il terzo e ultimo approfondimento riguarda il nuovo modello "Mixture of experts" Mixtral 8x7B, lanciato all'inizio di dicembre. L'ho testato in diverse sessioni e mi ha veramente impressionato. Non è al livello di Chat-GPT4, ma è un modello più leggero, economico (può essere eseguito localmente su un buon PC, non necessariamente di fascia alta), forse già oggi più rapido nelle risposte (di Chat-GP4) ed è open source. Secondo alcuni test, potrebbe essere già al livello di Chat-GPT3.5, il che è sorprendente se si pensa che l’azienda è stata fondata in Francia ad Aprile 2023! Se vuoi provarlo, puoi farlo liberamente su Hugging Face. Se sei curioso di conoscere un po' di storia del modello, di cosa significhi l'architettura "Mixture of Experts", e perché ha solo 46.7 B di parametri invece di 56 B come si potrebbe pensare logicamente, troverai tutte le risposte in questo articolo, e alcune risposte tecniche in più in questo altro.
👀 Data Science. From Data to Art: The Unmissable IIB Awards Showcase
Gli "Information is Beautiful Awards," iniziati nel 2012 da David McCandless, famoso data visualizer, in collaborazione con la Data Visualization Society, rappresentano un momento significativo nel mondo della visualizzazione dei dati. Considerati paragonabili agli Oscar nel cinema o ai Grammy nella musica, gli IIB Awards hanno assunto un ruolo di riferimento nel campo della visualizzazione dei dati, pur non essendo, ovviamente, l'unico premio importante in questo settore. Per esempio, come ti avevo già menzionato nella newsletter numero 52, c'è un altro premio gestito sempre da Information is Beautiful che è altrettanto rilevante.
Non voglio farti perdere tempo con chiacchiere, preferisco che dedichi il tuo tempo alla navigazione di queste meravigliose opere! Qui trovi il miglior punto per esplorarle rapidamente, compreso l'elenco dei tre vincitori (oro, argento e bronzo) per ciascuna delle nove categorie. Personalmente, ho trascorso molto tempo ad ammirarle, e voglio segnalarti tre in particolare, non perché siano le più belle, ma perché hanno un significato speciale per me:
1. Questa opera è un esempio meraviglioso di quello che Paolo Ciuccarelli menziona nell'intervista odierna come uno dei suoi attuali campi di ricerca, ovvero la "sonificazione dei dati."
2. Non so se sia possibile spiegare l'importanza del sonno in modo migliore di quanto faccia questa opera, che adotta un approccio così scientifico!
3. Non avrei mai immaginato che si potessero creare 100 visualizzazioni così sobriamente belle con una semplice tabella di due righe e tre colonne (per un totale di sei numeri), come viene fatto in questo lavoro.
Se non ti bastano le opere di data visualization di grande rilievo dell'ultimo anno, ti invito a fare un salto nel passato grazie al meraviglioso progetto Internet Archive. Questo ci ricorda come la data visualization sia un'arte con radici nel passato. Puoi sfogliare due libri importanti nella storia di questa disciplina, scritti dal grande Willard Brinton: "Graphic methods for presenting facts" del 1914 e "Graphic presentation" del 1939.
Se hai ulteriori suggerimenti e riflessioni sui temi di questo numero o per migliorare questa newsletter scrivimi (st.gatti@gmail.com) o commenta su substack.
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Alla prossima!
Notevole il link su Archive verso "Graphic presentation", non lo conoscevo, un perla!
Grazie per la segnalazione.