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Molto bene e molto giusta la precisazione di Altini.

Però, se è vero che lo smartwatch non esegue una polisonnografia e quindi non può essere usato per finalità di diagnosi medica, è altrettanto vero che l'importante è capire se i dati che la sua elaborazione produce sono in linea con quelli di un esame medico o se sono in contrasto. Nel primo caso ti dicono: sembra che tu dorma male (o bene) e dunque dovresti farti un esame; nel secondo svelerebbero una truffa in commercio.

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Sono d'accordo. Infatti quello che dice Marco è che è importante che ci sia trasparenza sulla vera semantica dei dati (cioè cosa misurano) e poi come giusta scrivi tu è importante anche si misuri quanto siano un buon sostituto lo smartwatch (almeno a livello di pre-screening) di strumenti più costosi e complessi

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Esatto! Anni fa al San Raffaele con l'azienda per la quale lavoravo finanziammo una ricerca con Ferrini-Strambi nella quale vennero usati gli actigrafi; e poi dall'analisi dei movimenti con un algoritmo statistico si arrivava alla valutazione della qualità del sonno. Apple usa addirittura un fascio di luce che attraversa la vena del polso. Ma perfino la famosissima Risonanza Magnetica che "colora" le aree del cervello che si attivano e rende le neuroscienze così trendy e pop usa massicciamente algoritmi e tecniche statistiche in larga misura basate su assunzioni...che un domani potrebbero essere falsificate o rettificate

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