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Ciao,
sono Stefano Gatti e questo è il centoventiquatresimo numero della newsletter LaCulturaDelDato: dati & algoritmi attraverso i nostri 5 sensi. Le regole che ci siamo dati per questo viaggio le puoi trovare qui.
Ecco i cinque spunti del centoventiquatresimo numero:
👅Etica & regolamentazione & impatto sulla società. Comunicazione, dati & AI: le sfide del futuro secondo Santina Giannone
Presentati
Santina Giannone. Giornalista, una passione smisurata per la parola in ogni sua forma e un dottorato in Scienze Cognitive che mi ha permesso di sbirciare com’è fatta l’altra parte dell’umanità: raccontare le organizzazioni aziendali è più semplice se comprendiamo come funziona l’essere umano. Dopo un avvio da libera professionista e collaborazioni con diverse testate giornalistiche ho fondato Reputation Lab, studio di consulenza di comunicazione con cui affianchiamo le aziende B2B a sviluppare una comunicazione che mette insieme l’efficacia del giornalismo e la divulgazione attraverso le notizie. Oltre alla consulenza mi occupo di formazione sui temi della comunicazione aziendale e del personal branding. Credo che la comunicazione sia uno strumento potente per lo sviluppo delle potenzialità umane e professionali e per dare vita ai territori, come proviamo a fare noi in Sicilia.
Il mio ruolo tra 10 anni sarà ... (continua la frase come fossi GPT-10):
Prevedere il futuro (ammesso che Chat-GPT abbia il senso del tempo)! A parte le esagerazioni, è quello che ci stiamo già esercitando a fare attraverso una lettura dell’attualità organizzata e orientata al business: i nostri dati più preziosi sono le notizie e, come ogni informazione che si rispetti, hanno una serie di metatesti che sono molto utili per le aziende che vogliono contribuire a costruire il futuro, anziché limitarsi a subirlo. Capire quali sono le direzioni verso cui un ecosistema di business evolve, approfondire i temi per anticiparli e integrarli in azienda è il valore aggiunto che sempre più contiamo di dare con la nostra consulenza di comunicazione.
Quale è la sfida più importante che il mondo dei dati e algoritmi ha di fronte a sé oggi?
Quello di incontrare il mondo della divulgazione senza fare a pugni. Chi si occupa di data management deve superare la diffidenza verso la divulgazione. Sciogliere la complessità porta con sé il rischio di banalizzarla o snaturarla; eppure, le due fasi devono trovare una filiera comune attraverso cui integrarsi. Tanti fenomeni di “pensiero magico” o “credenza popolare” contro cui quotidianamente ci scontriamo sono frutto del fatto che la realtà è a volte “prigioniera” di schemi complessi da decifrare, che lasciano ampio spazio a fenomeni recessivi della conoscenza. Chi maneggia i dati deve aiutare chi li racconta a rappresentarli perché hanno una missione comune: rendere la lettura del mondo condivisa, per prendere decisioni più sagge e superare la tendenza alla polarizzazione.
Segnalaci il progetto o la risorsa nel mondo dei dati di cui non potresti fare a meno …
Lab24 del Sole 24 Ore e più in generale tutti i progetti di data journalism che utilizzano la data visualization e che fanno incontrare il mondo dei numeri e quello delle parole, aiutando la comprensione delle notizie e il loro approfondimento, ma soprattutto la connessione di “pezzi di senso” che rischiano di rimanere brandelli inespressi se non collegati ad altre informazioni che li completano. Chi ha una visione sistemica della realtà fa fatica ad approfondirla attraverso liste e tabelle; questa modalità di informazione aiuta a costruire maggiore responsabilità individuale e coscienza collettiva, combattendo la disinformazione.
👃Investimenti in ambito dati e algoritmi. Dati e AI nei Venture Capital: Innovazioni e Ostacoli
Ti avevo parlato dell’argomento dell’uso dei dati e dell’AI nell’ambito del Venture Capital qualche numero fa. Torno sull’argomento per consigliarti un post dal titolo un po’ troppo enfatico “The data revolution in venture capital” ma che fa un punto della situazione molto completo con esempi decisamente pratici di come questo stia accadendo. Ti lascio questa immagine che offre una buona sintesi se non riesci a leggere tutto l'approfondimento.
E se vuoi vedere quali sono i benefici che si cominciano a vedere, questa immagine evidenzia l’esperienza di Koble, una delle realtà più interessanti che sta cercando di fare innovazione in questo ambito.
Ovviamente non ci sono aspetti solo positivi. Nell'approfondimento se ne evidenziano alcuni, tra cui i costi per il setup iniziale e la difficoltà di misurare l’efficacia degli investimenti. Pur essendo un fan dei dati e delle scelte misurate e misurabili, credo che in questo ambito la direzione sia segnata e avere all’interno di un VC persone che sanno lavorare efficacemente su dati e AI diventi sempre più un investimento necessario.
🖐️Tecnologia (data engineering). Evoluzione dei linguaggi: Python e i suoi fratelli secondo il Tiobe Index
Ritornando al numero 5 della newsletter, ti segnalo che il link più cliccato e, a mio giudizio, ancora il più utile è quello relativo al Tiobe Index, probabilmente il ranking più importante per il mondo occidentale sulla diffusione dei linguaggi di programmazione. Come ti raccontavo nella scorsa edizione della newsletter per i database con Db-Engine, anche il Tiobe Index lo consulto ogni tre mesi per vedere l’evoluzione del mercato e i trend. Come ogni classifica, si basa su metriche soggettive, ma sono trasparenti e, personalmente, condivisibili. Ecco i trend più significativi degli ultimi 2 anni:
Python, da buon coltellino svizzero dei linguaggi di programmazione, si conferma il più diffuso linguaggio di programmazione al mondo. E non ha più perso la leadership da quando, sul finire del 2021, superò di slancio Java e C. Penso, tra l’altro, che l’effetto Generative AI non farà che rafforzare questa leadership, come succederà probabilmente per tutti quegli strumenti (per esempio per l’inglese tra le lingue parlate) di cui esistono moltissime “tracce pubbliche” e accessibili (non necessariamente dal punto di vista legale 🙂).
Go, Rust e Kotlin sono i tre linguaggi in più rapida ascesa di diffusione tra i primi trenta.
La triade C, C#, C++ conferma una certa stabilità di uso sul lunghissimo periodo.
👂🏾Organizzazione e cultura dei dati e algoritmi nelle organizzazioni. Intelligenza Collettiva: quando l'IA imita le nostre organizzazioni
"Ciò che mi entusiasma di più non sono le capacità di un singolo agente di IA basato su LLM, ma l'intelligenza collettiva che emerge dalla cooperazione e dall'interazione di diversi agenti. Che si chiami IA sociale, Sociologia dell'IA o Comportamento collettivo dell'IA non ha importanza, ma la verità è che sta emergendo un'intera nuova branca dell'IA." Questo è quello che scrive Cristiano De Nobili, primo ospite della sezione intervista tanto tempo fa, in uno degli ultimi numeri della sua newsletter "Beyond Entropy". Anche se il contenuto del post è tecnico (e lo sono ancora di più gli approfondimenti che ci suggerisce Cristiano) lo inserisco in questa sezione della newsletter dedicata a organizzazioni e cultura perché questi comportamenti emergenti che stiamo cominciando a intravedere nei sistemi multiagenti rispecchiano quello che succede da decenni nelle nostre organizzazioni. E visto come e da chi sono stati allenati questi sistemi, non mi sembra assolutamente casuale. Scrive per esempio Cristiano in un’altra sezione del post: "Di recente, un interessante articolo ha mostrato come le squadre di agenti basati su LLM siano molto più efficaci se tra loro c'è un caposquadra che orchestra i compiti. Senza un caposquadra, gli agenti LLM passavano il 50% del tempo a dare ordini agli altri." Vi ricorda qualcosa... a livello organizzativo? 😉
👀 Data Science. Scopri Futurepedia: la wikipedia degli strumenti AI da esplorare in relax in vacanza
Anche se ti avevo segnalato qualcosa di simile qualche newsletter fa, torno sul tema della selezione di strumenti che usano l’intelligenza artificiale e di come si può accelerare adozione e formazione in azienda. In aggiunta, essendo in periodo di ferie, potrebbe essere anche il momento giusto per navigare in libertà l’approfondimento che ti suggerisco oggi. Si tratta di Futurepedia, una sorta di Wikipedia degli strumenti AI-driven. Le due sezioni che preferisco sono:
1. La sezione AI Tools: Si può usare sia attraverso un meccanismo di ricerca tradizionale, sia navigare, in stile un po’ boomer, come si faceva nella prima era di internet con la directory di Yahoo. Per chi non è boomer, Futurepedia ha sviluppato una buona classificazione in due livelli: la prima in dieci categorie e, per ciascuna di queste, ulteriori quattro o cinque sottocategorie. Navigarla ti fornisce anche un’indicazione della numerosità di queste soluzioni.
2. La sezione Tutorials: Fornisce una pratica collezione di video su come imparare a usare questi AI Tools, in modo decisamente concreto e orientato alla specifica attività.
Se hai ulteriori suggerimenti e riflessioni sui temi di questo numero o per migliorare questa newsletter scrivimi (st.gatti@gmail.com) o commenta su substack.
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Alla prossima!